Volare a pelo d'acqua grazie all'energia solare

In Olanda ospitano la più grande regata al mondo per imbarcazioni solari, dove la tecnologia sostenibile fa da padrona. Quest'anno maxon motor benelux ha lavorato con due delle squadre di punta, mettendosi alla prova con una tecnologia all'avanguardia nel campo della navigazione.

L'olanda stà diventando un centro di riferimento per la tecnologia delle imbarcazioni a energia solare. È qui che la scorsa estate sono stati disputati, per la quinta volta, i mondiali per barche solari. La DONG Energy Solar Challenge si svolge ogni due anni e nel tempo si è trasformata da iniziativa locale a competizione internazionale. Quest'anno ben 40 squadre provenienti da tutto il mondo hanno affrontato la sfida lunga 240 chilometri: dal 28 giugno al 5 luglio aziende e università specializzate in innovazione e sostenibilità si sono battute in diverse tappe per conquistare la vittoria.

maxon motor benelux ha lavorato con due delle squadre più importanti della prima categoria: il CLAFIS Private Energy Solar Boat Team con la sua Furia III e il TU Delft Solar Boat Team della Technische Universiteit Delft. Entrambe le squadre avevano già partecipato alla competizione in passato, salendo anche sul podio più alto. La squadra CLAFIS si era aggiudicata la vittoria nel 2010 mentre la squadra della TU Delft era stata la vincitrice della prima edizione, nel 2006, e dell'edizione del 2008. Questa volta la squadra della TU Delft ha costruito un'imbarcazione spettacolare partendo da un concetto completamente nuovo che prevede l'utilizzo di superfici alari (alette idrodinamiche).

Principi aeronautici
Per quanto riguarda la barca della TU Delft, maxon ha partecipato alla costruzione delle alette anteriori. La tecnologia alla base di questo concetto sfrutta i principi dell'aeronautica: un sensore di altezza abbinato a un azionamento a vite senza fine maxon RE 25 fa sì che la leggera imbarcazione mantenga un'altezza ottimale sulla superficie dell'acqua durante la corsa. La parte dell'imbarcazione che rimane sott'acqua è talmente ridotta da poter paragonare la resistenza all'acqua a quella di una mano.

Quando gli si chiede quale sia stata la sfida più grande nella progettazione della barca, il portavoce della squadra Lenny Bakker non sa da dove iniziare: “Dovevamo progettare, costruire e testare un'imbarcazione potenzialmente vincente e dall'utilizzo semplice come quello di una bicicletta. Il tutto lavorando con 29 studenti di diverse discipline e con un solo anno di tempo a disposizione.”

Una batosta e un riconoscimento

La gara è stata una vera e propria sfida. Il primo giorno tutte le imbarcazioni dotate di alette hanno avuto problemi a causa delle alghe marine. Dopo questa prima difficoltà le cose per la squadra della TU Delft sono andate bene. Fino all'ultimo giorno, quando una folata di vento ha fatto ribaltare la barca ad appena un chilometro dal traguardo. Lo skipper è stato tratto in salvo rapidamente, ma l'acqua aveva danneggiato alcuni dei sistemi elettrici rendendo impossibile il monitoraggio delle prestazioni della batteria, che era quasi esaurita. A causa di queste complicazioni la squadra ha perso il secondo posto, concludendo la gara in quarta posizione. Il progetto innovativo della TU Delft con le sue speciali alette si è però aggiudicato il Design Award. “Si tratta di un concetto estremamente nuovo con una tecnica innovativa e un design elegante” si è complimentato Douwe Huitema, presidente della giuria del premio per il design.

La gara del CLAFIS Private Energy Solar Boat Team è stata invece un successo: la squadra ha raggiunto il traguardo lasciandosi tutti gli avversari alle spalle e guadagnandosi così il titolo di campione del mondo 2014.

“Si tratta di un concetto estremamente nuovo con una tecnica innovativa
e un design elegante.”

Douwe Huitema, presidente della giuria del Design Award


Il lavoro stimola la voglia di avventura
Gerwin Geukes, Managing Director di maxon motor benelux, ha tirato le somme dopo la gara e il risultato è stato positivo: “La partecipazione a progetti high-end di questo tipo ci dà l'occasione di raccogliere esperienze nelle nuove tecnologie e di entrare nelle menti della nuova generazione di ingegneri. Cose che per i nostri ingegneri appartengono ormai alla quotidianità lavorativa possono essere nuove per gli studenti e viceversa. E poi, naturalmente, è stato divertente. Risolvere sfide tecniche in team e prendere parte a questo genere di iniziative non risveglia solamente l'inventore, ma anche l'avventuriero che c'è in noi.”

 © maxon motor ag

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